Ransomware Qilin: Come Funziona e Come Difendersi

Sfruttando vulnerabilità e ingegneria sociale, questo gruppo criminale paralizza i sistemi e chiede riscatti milionari. La difesa parte dalla prevenzione e dalla consapevolezza: ignorare il rischio non è più un'opzione.

Pasquale Pillitteri
Pasquale Pillitteri - Ingegnere Informatico
7 Minuti di lettura

Nel panorama sempre più affollato e minaccioso delle minacce informatiche, un nome sta emergendo con una forza e una spietatezza preoccupanti: Qilin. Non è l’ennesimo ransomware generico, ma un’organizzazione criminale strutturata che opera con un modello “Ransomware-as-a-Service” (RaaS), vendendo o affittando il proprio software malevolo ad altri criminali e prendendo una percentuale sui profitti.

Questo modello moltiplica la minaccia, rendendola accessibile a un pubblico più vasto di malintenzionati. Gli attacchi attribuiti a Qilin hanno preso di mira settori critici, da quello sanitario alla logistica, fino a grandi aziende, causando danni per milioni di euro e l’interruzione di servizi essenziali. Capire come opera è il primo, fondamentale passo per costruire una difesa efficace.

Il Contagio: Come Entra Qilin nei Vostri Sistemi

Un attacco ransomware non è quasi mai un fulmine a ciel sereno. È il risultato finale di una catena di eventi che, spesso, inizia da una piccola falla nella sicurezza. Qilin, come molti suoi simili, sfrutta un mix di astuzia tecnica e ingenuità umana. Ecco i suoi principali vettori di infezione:

1. Phishing Mirato (Spear Phishing): Dimenticate le vecchie email piene di errori grammaticali. Gli affiliati di Qilin studiano i loro bersagli. Creano email perfettamente credibili, che sembrano provenire da un collega, un fornitore o un partner commerciale. L’email contiene un link a un sito web malevolo o, più spesso, un allegato (un finto documento PDF, un file Word o un archivio .zip) che, una volta aperto, installa il primo “gancio” del ransomware nel sistema.

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2. Sfruttamento di Vulnerabilità Note: Questa è la via d’accesso preferita per colpire le aziende. I criminali scansionano costantemente la rete alla ricerca di “porte aperte”. Quali sono?

  • Software non aggiornato: Un programma, un sistema operativo o un plugin che non ha installato le ultime patch di sicurezza è un invito a nozze.
  • VPN e Accessi Remoti (RDP) mal configurati: Molte aziende hanno attivato accessi da remoto senza proteggerli adeguatamente. Per i criminali, trovare una porta RDP esposta su internet con una password debole è come trovare la chiave di casa sotto lo zerbino.
  • Vulnerabilità in dispositivi di rete: Firewall, router e altri apparati di rete, se non aggiornati, possono presentare falle che permettono un accesso diretto all’infrastruttura aziendale.

3. Credenziali Compromesse: Sul dark web esiste un fiorente mercato di nomi utente e password rubati da precedenti violazioni di dati. Gli attaccanti acquistano questi elenchi e provano ad usarli per accedere ai sistemi aziendali. Se un dipendente usa la stessa password per un sito poco sicuro e per la sua email aziendale, ha appena creato un ponte per l’infezione.

Una volta dentro, il ransomware non agisce subito. Si muove silenziosamente nella rete (“movimento laterale”) per giorni o settimane, cercando di ottenere i privilegi di amministratore, identificando i server critici e, soprattutto, esfiltrando i dati sensibili prima di crittografarli. È la cosiddetta “doppia estorsione”: non solo ti blocco i file, ma minaccio anche di pubblicare i tuoi dati riservati se non paghi.

La Difesa è l’Attacco Migliore: Come Proteggersi

Se la descrizione dell’attacco spaventa, la buona notizia è che una difesa solida si basa su principi chiari e attuabili. Non esiste una soluzione magica, ma un approccio stratificato che riduce drasticamente il rischio.

Misure Tecniche Essenziali:

  1. Backup, Backup, Backup (secondo la regola 3-2-1): È la vostra polizza sulla vita digitale. I dati devono essere salvati in 3 copie, su 2 supporti diversi (es. un NAS locale e un disco esterno), con 1 copia off-site (fisicamente scollegata dalla rete, ad esempio in cloud o su un supporto portato fuori dall’ufficio). Un backup testato e funzionante rende il ricatto della crittografia inutile.
  2. Aggiornamenti e Patching Costanti: Attivate gli aggiornamenti automatici su sistemi operativi e software. Create un programma regolare per verificare e applicare le patch di sicurezza su tutti i dispositivi, senza eccezioni.
  3. Autenticazione a Più Fattori (MFA): È il lucchetto digitale più efficace. Anche se un criminale ruba la vostra password, non potrà accedere senza il secondo fattore di autenticazione (un codice dall’app sul telefono, un’impronta digitale). Va attivata su tutti gli account possibili: email, VPN, gestionali, social media.
  4. Sicurezza Perimetrale e Filtri Email: Un buon firewall e un sistema avanzato di filtraggio delle email possono bloccare la maggior parte delle minacce prima ancora che raggiungano la casella di posta di un dipendente.

Il Fattore Umano: La Prima Linea di Difesa

  1. Formazione Continua e Consapevolezza: I vostri dipendenti sono il bersaglio principale del phishing. Organizzate sessioni di formazione regolari (e test di simulazione) per insegnare loro a riconoscere email sospette, a non cliccare su link sconosciuti e a segnalare immediatamente qualsiasi anomalia.
  2. Principio del Minimo Privilegio: Ogni utente deve avere accesso solo ed esclusivamente ai dati e alle risorse strettamente necessarie per svolgere il proprio lavoro. Un account compromesso con privilegi limitati farà molti meno danni di un account da amministratore.

Cosa fare se è troppo tardi?

Se il peggio dovesse accadere e vi trovaste di fronte a una richiesta di riscatto:

  • Isolare immediatamente i sistemi infetti scollegandoli dalla rete per fermare la propagazione.
  • Non pagare il riscatto. Le forze dell’ordine e gli esperti di sicurezza sono concordi: pagare finanzia il crimine, non garantisce il recupero dei dati e vi rende un bersaglio per attacchi futuri.
  • Contattare subito la Polizia Postale e sporgere denuncia.
  • Attivare il vostro piano di risposta agli incidenti e affidarvi a professionisti della cybersecurity per analizzare la violazione e iniziare il processo di ripristino dai backup sicuri.

Il ransomware Qilin è una minaccia reale e pericolosa, ma non invincibile. La sicurezza informatica non è più un costo, ma un investimento strategico per la continuità del business. La passività è il suo miglior alleato; la preparazione, la vostra arma più potente.

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Ingegnere Informatico
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Pasquale Pillitteri si è laureato in ingegneria informatica all'Università di Palermo. Ha lavorato con diversi team e aziende del settore informatico, acquisendo la capacità di progettare e sviluppare soluzioni software che soddisfano i più alti standard di qualità, sicurezza e affidabilità. Attualmente collabora con diverse aziende, mettendo a loro disposizione la sua esperienza nell'ingegneria e la sua profonda conoscenza delle tendenze innovative in materia di Internet od Things, intelligenza Artificiale e Cybersecurity.