OpenAI ha annunciato la disponibilità di “Sora”, il suo nuovo generatore di video basato sull’intelligenza artificiale. Questa tecnologia, integrata in modo limitato in una versione premium di ChatGPT, consente di creare video di alta qualità partendo da semplici comandi di testo. Tra gli esempi mostrati figurano clip divertenti di orsi di sumo o di gatti che sorseggiano caffè.
Tuttavia, solo un ristretto gruppo di tester invitati può realizzare video in cui appaiono esseri umani. OpenAI ha spiegato di voler prima affrontare le potenziali criticità legate all’uso improprio della tecnologia, come la creazione di deepfake o la violazione dei diritti d’immagine. Il rischio, infatti, è che uno strumento così potente possa essere usato per scopi di disinformazione o per impersonare figure pubbliche e private.
Come ulteriore precauzione, l’azienda blocca la creazione di contenuti che coinvolgono nudità e abusi, incluse le forme più gravi come deepfake di natura sessuale. Questa scelta ricalca la linea di prudenza di altre aziende del settore, che temono un uso massiccio degli algoritmi per generare video fuorvianti o che possano ledere la dignità delle persone.
Al momento, OpenAI ha comunicato di aver temporaneamente sospeso la creazione di nuovi account per Sora, a causa dell’elevato volume di traffico e per gestire più agevolmente la moderazione dei contenuti. Ciò suggerisce che l’interesse verso i generatori di video AI sia in forte crescita, ma anche che siano necessari strumenti efficaci per prevenire abusi e proteggere la privacy.
Parallelamente, diverse startup e colossi tecnologici stanno sviluppando soluzioni di generazione video basate su modelli di intelligenza artificiale. Nel frattempo, l’Unione Europea sta valutando nuove normative (come l’AI Act) per regolamentare l’impiego di queste tecnologie, al fine di bilanciare innovazione e tutela dei consumatori. Anche negli Stati Uniti si inizia a discutere di linee guida e leggi specifiche per l’uso responsabile dell’IA generativa.
La prossima evoluzione di Sora e di strumenti analoghi potrebbe consentire non solo la creazione di contenuti per il marketing o l’intrattenimento, ma anche l’impiego in ambiti professionali, come l’istruzione e la comunicazione aziendale. Per ora, OpenAI mantiene un approccio cauto, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni che siano avanzate ma allo stesso tempo sicure per tutti gli utenti.