Dalle calcolatrici a chat GTP: la storia si ripete

Pasquale Pillitteri
Pasquale Pillitteri  - Ingegnere Informatico
4 Minuti di lettura
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Nel mondo della tecnologia, l’innovazione ha sempre dovuto fare i conti con le resistenze al cambiamento. Ci sono state diverse situazioni in cui l’introduzione di nuove tecnologie ha sollevato preoccupazioni e paura nell’opinione pubblica e tra i decisori politici. La storia ci ha dimostrato che queste preoccupazioni spesso rappresentano solo un freno temporaneo all’innovazione, che prima o poi trova il modo di farsi strada.

Una delle prime battaglie per l’uso della tecnologia educativa si è avuta nel 1988, quando in molti paesi si chiese di vietare l’uso delle calcolatrici a scuola, temendo che l’abitudine di delegare il calcolo ai dispositivi elettronici avrebbe compromesso la capacità dei giovani di sviluppare le competenze matematiche. Come sappiamo, la risposta a questa controversia è stata l’adozione generalizzata delle calcolatrici in tutte le scuole e l’insegnamento di abilità matematiche più avanzate.

Oggi ci troviamo in una situazione simile, con l’uso di chat GTP al centro del dibattito pubblico. Molti sono preoccupati che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale possa portare l’uomo a delegare qualsiasi tipo di lavoro, finendo con una quasi scontata ed inevitabile sostituzione. Ad oggi è molto complesso riuscire a capire se un testo è stato generato da una macchina o da un uomo. Il timore più grande è nelle scuole e nelle Università: i temi, le tesi, le elaborazioni vengono ancora svolti dagli studenti o molti si stanno già affidando alla n uova tecnologia per lavorare il meno possibile? Mettendo poco impegno nei lavori di formazione si rischia di perdere il senso e l’obiettivo di un percorso formativo impostato sulla teoria e sulla pratica? Queste sono le domande che mettono paura ed accendono il dibattito sui prossimi futuri divieti.

Tuttavia, da questa storia, possiamo imparare che le resistenze all’innovazione sono spesso infondate. Chat GTP è solo la prossima frontiera nella comunicazione globale e nell’interazione virtuale ed è già una realtà in molti aspetti della vita sociale, politica ed economica. Chiaramente, come è stato per le calcolatrici prima, il divieto dell’uso dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni può solo ritardare inevitabili sviluppi.

L’idea di proibire l’uso delle chat GTP è anche un altro esempio di come l’uso della tecnologia possa essere ostacolato dal timore nei confronti dell’ignoto. Ma nei settori in cui l’innovazione è necessaria per il progresso, ci deve essere uno sforzo consapevole per superare la paura del nuovo e abbracciare l’occasione di progredire.

In sintesi, la storia ci insegna che le resistenze all’innovazione sono molto comuni, ma alla fine l’innovazione troverà comunque il suo spazio. L’obiettivo è di lavorare con la tecnologia, piuttosto che contro di essa, e di sfruttare tutte le sue risorse per creare un futuro migliore per tutti. Il divieto dell’uso delle chat GTP potrebbe rappresentare solo un impedimento temporaneo al futuro della comunicazione globale e dell’interazione virtuale, ma non potrà mai fermare il progresso.

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da Pasquale Pillitteri Ingegnere Informatico
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Pasquale Pillitteri si è laureato in ingegneria informatica all'Università di Palermo. Ha lavorato con diversi team e aziende del settore informatico, acquisendo la capacità di progettare e sviluppare soluzioni software che soddisfano i più alti standard di qualità, sicurezza e affidabilità. Attualmente collabora con diverse aziende, mettendo a loro disposizione la sua esperienza nell'ingegneria e la sua profonda conoscenza delle tendenze innovative in materia di Internet od Things, intelligenza Artificiale e Cybersecurity.
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